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BENE COMUNE E SVILUPPO SOLIDALE

Il Programma elettorale della coalizione “Caltagirone che verrà” intende costruire un rinnovato processo di cittadinanza attiva da avviare attraverso la partecipazione democratica e il coinvolgimento diretto dei cittadini, un processo contraddistinto da umiltà, forza e determinazione ma al tempo stesso caratterizzato da corresponsabilità amministrativa, sostenibilità e concretezza.

Crediamo sia necessario far ripartire la nostra comunità di donne e uomini attraverso una nuova e funzionale governance e un’idea di welfare che sappia farsi carico degli ultimi, ponendosi come obiettivo la riduzione delle diseguaglianze in questi ultimi anni drammaticamente accresciutesi a causa della pandemia. È dunque necessario costruire processi di solidarietà che siano in grado di offrire sostegno e disponibilità nei confronti dei settori dell’artigianato e del commercio, categorie più colpite dalla crisi pandemica e costrette a pagare il prezzo più alto.

Vogliamo costruire, attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e degli organismi associativi e di rappresentanza sindacale, una visione di città organica, fondata sul protagonismo dei cittadini e caratterizzata da un’azione amministrativa ispirata a equità e solidarietà. 

Bene comune e sviluppo solidale, tra loro inscindibilmente connessi, devono rendere Caltagirone luogo di solidarietà concreta, valorizzando lo sviluppo delle identità personali e collettive, divenendo incubatore di creatività e imprenditorialità, prevedendo nuove e più efficaci forme di controllo pubblico delle modalità di erogazione dei servizi ai cittadini.

 

Abbiamo piena consapevolezza della grave condizione di sofferenza finanziaria che verrà lasciata in eredità dall’Amministrazione uscente con l’adozione del conto consuntivo 2020 e del pesante impatto debitorio che ne deriverà sul bilancio comunale, ma saremo convintamente impegnati ad individuare forme di riscossione dei tributi comunali rigorose ma eque, offrendo ai cittadini strumenti di rateizzazione associati al necessario contrasto all’evasione fiscale.

 

L’invecchiamento della popolazione, la progressiva destabilizzazione di categorie sociali deboli, l’incertezza e la precarietà, la disoccupazione, la crisi delle piccole e medie imprese, la sfiducia determinata dai gravi effetti sull’economia della pandemia dell’ultimo anno, hanno ulteriormente accresciuto l’area delle povertà e lo sfilacciamento del tessuto sociale della nostra comunità.

 

La governance della nostra città va profondamente ripensata attraverso una rivoluzione culturale che sia garante dei diritti di tutti i cittadini e aperta alla partecipazione attiva, capace di lavorare in rete, promotrice di sviluppo economico e sociale sostenibile.  Strutturare un turismo di eccellenza, progettato e concertato con gli operatori del settore in modo consono alla contemporaneità e integrato alle diverse realtà del nostro territorio, presentato al mondo come un’unica offerta del “Brand Caltagirone”, contribuirà al rilancio della nostra economia, alla creazione di nuovi posti di lavoro a beneficio di giovani, imprese commerciali e artigianali, strutture enogastronomiche e recettive.

 

La visione di città della “Caltagirone che verrà” poggerà sull’enorme patrimonio storico culturale e architettonico riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, sulla bellezza della sua ceramica quale elemento identitario di una storia millenaria, sui siti archeologici che ne raccontano storia e vissuto, sul patrimonio naturalistico del Bosco di Santo Pietro, luogo di inestimabile bellezza che diventerà motore dello sviluppo sostenibile dell’intero territorio del calatino.

La centralità dell’istruzione e della formazione dei nostri giovani, la loro partecipazione attiva alla ripartenza dell’azione amministrativa sono per noi fondamentali. Le loro idee sono un prezioso patrimonio umano per il presente e per la costruzione di un futuro virtuoso.

La pianificazione urbana ed economica condivisa e concertata con i portatori di interesse, con le associazioni di categoria e i sindacati, connoteranno la visione di città  rigenerando l’esistente, arrestando il consumo del suolo pubblico portando a compimento l’adozione di un nuovo Piano Regolatore Generale che ridisegni una nuova idea ci città in chiave sostenibile e rigenerativa, efficientando e qualificando la sanità, cogestendo gli spazi pubblici, ripianificando gli uffici della casa comunale attraverso una valorizzazione dello straordinario patrimonio umano e professionale rappresentato dai dipendenti comunali, nei confronti dei quali, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, andrà avviato un serio ed equo processo di equiparazione del monte ore per i lavoratori oggetto di stabilizzazione da parte della Regione Siciliana.

La Caltagirone che verrà dovrà assumere come priorità assoluta il Diritto alla salute attraverso il mantenimento, il miglioramento e il potenziamento del Presidio Ospedaliero di Caltagirone, delle strutture ubicate nella frazione di Santo Pietro e della Sanità Territoriale (Sert, Ambulatori, Consultori) nonché la sua capacità di assicurare servizi sanitari di qualità al cittadino oggi fortemente compromessi, che al contrario vanno riqualificati in una logica territoriale e sovracomunale. Andrà data attenzione ai diritti dei cittadini e alle loro legittime rivendicazioni e denunce attraverso il rilancio del Tribunale dei Diritti del malato e il riavvio di percorsi formativi di Scienze Infermieristiche.

Caltagirone dovrà diventare una città laboratorio, officina creativa, cantiere del cambiamento, luogo in cui sperimentare segni di rinascita ricchi di umanità.  A tal fine sarà necessario ricucire, ricomporre relazioni, coniugando libertà e solidarietà, e riorganizzando i tempi e gli spazi della città, assumendo la persona, la famiglia, i giovani, gli anziani, i soggetti svantaggiati, come perno del processo di rinnovamento sociale, culturale ed amministrativo. 

Caltagirone che verrà sarà chiamata a praticare orgogliosamente la multiculturalità, l’accoglienza e il rispetto di tutte le appartenenze religiose, in quanto pilastri del proprio agire, in armonia con l’appello di Papa Francesco alla pratica autentica della solidarietà.

Caltagirone dovrà essere città che orgogliosamente si batte contro l’omofobia e contro ogni forma di discriminazione di uomini e donne per il loro orientamento sessuale.

UNA CITTÀ...