UNA CITTÀ GENTILE E SOLIDALE

Che produce azioni di Welfare Rigenerativo dove la qualità della vita si misura sulla qualità della vita di tutti i cittadini, soprattutto di quelli in difficoltà. Le responsabilità di chi amministra la Città devono fondarsi sulla tutela delle fasce più deboli ed economicamente svantaggiate della popolazione, incrementando le risorse, ricostruendo il welfare locale. La riduzione delle risorse disponibili e l’aumento della domanda impongono da un lato di non arretrare nel campo dei diritti delle persone e dall’altro di organizzare un sistema locale dei servizi che superi il modello assistenziale che tutt’oggi li connota.

Proponiamo una visione di Welfare Rigenerativo incentrato sulla responsabilità individuale. Consideriamo urgente e necessario attivare i PUC Progetti di Utilità collettiva, finalizzati all’utilizzo da parte del Comune dei circa 1500 percettori del reddito di Cittadinanza, affinchè vengano utilizzati in progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana. Ogni cittadino aiutato che valorizza le proprie capacità è anche moltiplicatore di valore. Anche agli ultimi va riconosciuto il diritto di contribuire ad una socialità che si rinnova nel momento in cui diventa più capace di solidarietà.  Dobbiamo partire dal lavoro a rendimento sociale che poggia sui valori della solidarietà, coesione sociale, equità, tutela dei diritti, l lavoro, già remunerato per gli aiuti ricevuti, può diventare rigenerativo di ulteriore aiuto grazie al valore economico e relazionale che produce e mette a disposizione.

A questa logica si lega il Baratto Amministrativo e tutta la riorganizzazione della cura e la tutela dei beni comuni, strumento che consente la compensazione di debiti verso il Comune in attività di rigenerazione messe a disposizione dell’intera comunità. Crediamo sia imprescindibile ricostruire la Rete Territoriale per ottimizzare le risorse a disposizione ed evitare la sovrapposizione degli interventi, innovando il sistema dei Servizi Sociali ed Educativi, e la Programmazione integrata come strumento di qualità.

L’innovazione del sistema non può prescindere da un coinvolgimento diretto del privato sociale, della cooperazione, del volontariato, dell’associazionismo, del terzo settore più in generale. Tutti insieme parteciperanno alla macro programmazione socio-sanitaria ed educativa, insieme all’Amministrazione che avrà un ruolo strategico nel leggere la domanda, progettare l’innovazione, definire i criteri di qualità e vigilare sulla loro applicazione.

Il Piano di Zona non può più contenere la sommatoria di interventi e azioni che non incidono sulla realtà, ma deve rappresentare una nuova visione di città, delle relazioni e della cura delle persone. A tal fine i nuovi uffici del Welfare di prossimità rigenerativa dovranno accogliere ed ascoltare le istanze dei cittadini ed avvicinarli alle istituzioni, informare e orientare ai servizi disponibili nel territorio, coordinare le attività legate alle emergenze di carattere sociale, sostenere coloro che si trovano in condizione di svantaggio socio-economico attraverso interventi diversificati e qualificati.

In relazione ai Servizi Educativi 0-3/6 anni attraverso le risorse del Fondo specifico ovvero Il Piano d’Azione Nazionale Pluriennale per il Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione dalla nascita ai sei anni per il quinquennio 2021-2025 e le risorse proveniente dal PNRR, saranno introdotte nuove forme di flessibilità che prevederanno frequenze part time antimeridiane e/o pomeridiane, aperture durante le vacanze natalizie e pasquali, forme di nido leggero con modulazione fra tempi di permanenza e costi in relazione ad esigenze familiari anche temporanee. In questo modo si intende dare attuazione ad un Piano che si inserisce in una nuova fase strategica e impegnativa per tutte le istituzioni, nazionali, regionali e  quindi anche locali che vedranno, a diverso titolo coinvolti i protagonisti dei servizi educativi e delle suole dell’infanzia a partire dal personale educativo e insegnante, le famiglie, le bambine e i bambini, perché a seguito della pandemia sarà necessario confrontarsi con una situazione totalmente inedita ed in costante cambiamento.  Il sistema dei nidi deve far parte di un consolidato sistema cittadino 0/6, che metta in relazione nidi e scuole dell’infanzia per garantire la continuità verticale del percorso educativo attraverso il coordinamento pedagogico. La continuità orizzontale fra tutte le offerte delle strutture educative presenti in città sarà garantita valorizzando con apposito regolamento le opportunità territoriali date da centri gioco, ludoteche e spazi di lettura, da sperimentare anche nelle zone della città che non ne sono dotate.

Inoltre, verrà istituito il Garante Comunale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in linea con le funzioni del garante nazionalee verranno implementati interventi a sostegno dell’adolescenza finalizzati al contenimento del disagio sociale-relazionale nonché quello scolastico. Attraverso un Regolamento dei Beni Comuni, si dovranno individuare spazi nei quali i ragazzi potranno suonare, ascoltare musica, incontrare altri adolescenti e quindi misurarsi nella relazione e nell’esplorazione delle proprie possibilità in correlazione con il Sostegno alla genitorialità attraverso azioni di supporto e politiche della famiglia concertate con altre istituzioni e agenzie educative.

Verrà inoltre istituito il Garante Comunale per le persone detenute, anello di congiunzione tra le realtà di privazione della libertà, in particolare il carcere, e la città. Il suo ruolo è di garanzia, osservazione e dialogo rispetto alla salvaguardia di diritti e comportamenti conformi alla legge. Il Garante osserverà e denuncerà le condizioni detentive perché non venga mai meno la dignità della persona né il rispetto del dettato costituzionale.

Verranno attivate specifiche Politiche per la popolazione anziana, in collaborazione con l’istituzione sanitaria, attraverso interventi a supporto dell’invecchiamento che consentano di realizzare forme di accompagnamento alla cura, autentico sostegno alle famiglie, processi di integrazione reali ed efficaci, individuando immobili comunali da destinare a luoghi di socializzazione dove potere svolgere attività ludico culturali.

Verrà predisposto e condiviso con la rete associativa della città un Piano per la disabilità che preveda “Progetti personalizzati” e Centri Diurni rivedendo le modalità relative alla “presa in carico” delle persone con disabilità per una funzionale integrazione socio-sanitaria in correlazione con attività volte al sostegno all’Integrazione scolastica, all’Assistenza igienico- personale e all’autonomia e comunicazione, al Coordinamento delle associazioni delle famiglie, all’attivazione di uno  Sportello ascolto, alla rimozione delle barriere architettoniche e all’inclusione socio-lavorativa, partendo dall’assunto per il quale è necessario supportare e valorizzare il percorso di vita delle persone con disabilità, con le loro aspettative e con le loro necessità.

Daremo rilievo e rilevanza alle Politiche migratorie promuovendo iniziative di sensibilizzazione in collaborazione con le scuole, associazioni culturali e di volontariato, che sviluppino processi di integrazione e comportamenti inclusivi, anche attraverso il censimento delle comunità straniere e la valorizzazione delle loro istanze, prevedendo l’istituzione di una Consulta per l’immigrazione su base elettiva, per rendere protagonisti anche i cittadini stranieri nell’elaborazione e progettazione delle politiche locali. A tal fine attiveremo una collaborazione costante con le Parrocchie e con la Caritas, per condividere e praticare azioni volte alla lotta alla povertà, al disagio e all’esclusione.

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